In realtà si tratta solo di una piccola incisione di circa 4-6 centimetri praticata, con forbici particolari, in corrispondenza del perineo (la zona muscolare compresa tra ano e vagina). Serve ad allargare l’apertura vaginale in moda da facilitare l’uscita del bebè nelle fasi finali del parto ed evitare di lacerare i tessuti della mamma. Dopo la nascita del piccolo e il successivo secondamento (cioè l’espulsione della placenta e degli annessi fetali), la zona viene accuratamente pulita e disinfettata, in modo da permettere al ginecologo di applicare i punti di sutura. Questi sono di tipo riassorbibile e non richiederanno quindi di recarsi di nuovo in ospedale dopo il parto per farseli togliere.
L’episiotomia viene effettuata ormai di routine e la mamma spesso non se ne accorge nemmeno, presa dalle contrazioni del travaglio.
La ferita non ha controindicazioni e di solito non crea troppi fastidi.
È necessario però qualche accorgimento dopo il parto: