Succede che alcuni bambini siano un po’ più “pigri” di altri, che si facciano attendere e che quindi alla data prevista per il parto, non diano alcun segnale di voler uscire dal caldo e comodo pancione della mamma.
Se la gestazione si protrae oltre il termine senza che il travaglio si sia avviato spontaneamente, si ricorre all’uso di alcuni farmaci innocui per mamma e bambino. Questi sono utili sia per indurre, cioè per provocare, sia per pilotare il travaglio, cioè per accelerare le contrazioni nel caso esse siano troppo lente.
Negli ospedali, di norma, si induce il travaglio quando la gravidanza ha superato la 41° settimana e tre giorni di gestazione. Dopo questo termine infatti, il liquido amniotico nel quale è immerso il bambino può ridursi e non essere quindi più sufficiente al bimbo.
Le tecniche del parto indotto sono diverse a seconda della motivazione per la quale il tuo piccolo tarda a farsi vedere e avvengono:
Il parto pilotato si ha invece quando il travaglio si avvia naturalmente, ma la dilatazione del collo dell’utero è molto lenta: in questo caso si ricorre semplicemente all’utilizzo dell’ossitocina che intensifica e accelera l’avvio delle contrazioni.