Per molte mamme e piccoli l’allattamento è l’azione più naturale del mondo: il piccolo, non appena viene al mondo, cerca il seno della mamma e in pochi giorni trova subito posizione, ritmo e tempi giusti. Per altre invece, questa teoria che sembra così facile, si complica un po’ nella realtà.
Ciò che soprattutto preoccupa le neomamme, è il timore che il bimbo non mangi abbastanza.
Il primo dubbio è: allattare a richiesta o a orari?
Se decidi di allattare a richiesta, assecondare le esigenze del bambino. In genere, è la soluzione migliore: in questo modo il piccolo assume la quantità di latte di cui ha realmente bisogno. I primi giorni dopo il parto può essere pesante tenere il ritmo delle poppate, perché il bebè ha fame spesso. Non scoraggiarti e non temere di esagerare (nell’arco di 12 ore il bambino può attaccarsi al seno anche 6-7 volte). Se il bambino è pigro e dorme molto durante il giorno, è consigliabile svegliarlo ogni 2/3 ore, per attaccarlo al seno.
Se sceglierai di allattare a orari, dovrai dare un ritmo fin da subito al bambino, con orari precisi tra tra una poppata e l’altra, almeno circa 2 o 3 ore. In caso di coliche, soprattutto, gli si lascia il tempo di digerire bene e di espellere l’aria prima della poppata successiva. Può essere un po’ faticoso all’inizio e ci vorrà un po’ di pazienza, perché se il bimbo ha fame, tra una poppata e l’altra, non sempre riuscirai a rispettare i tempi. Piano piano, vedrai, il tempo il piccolo si abitua e la serenità ritorna per tutti.
Qualunque scelta fai, se il bambino è sereno, cresce bene con regolarità e il pediatra lo trova in salute, non occorre preoccuparsi: avrai fatto la scelta giusta per entrambi!