Verso i due o tre anni circa per il tuo piccolo inizia la famosa “fase dei perché”, ti accorgi che comincia a scoprire il mondo intorno a sé ed è normale che voglia saperne sempre di più!
Vuole riuscire a capire bene le cose e le situazioni che lo circondano e chi, se non la mamma, è il punto di riferimento migliore per tutti i suoi “perché”?!
Uno studio inglese, condotto su mille mamme, dimostra che i piccoli curiosi si rivolgono alla mamma nell’82% dei casi, anche perché spesso la risposta del papà è “chiedi alla mamma”! Sembra che i bambini, in fase “acuta”, arrivino a porre quasi 300 domande al giorno, circa 23 all’ora, un vero e proprio interrogatorio senza fine, a cui non sempre è così semplice rispondere. Di solito le domande arrivano a raffica durante l’orario dei pasti o prima di fare la nanna, ma in realtà ogni momento è buono per scoprire qualcosa di nuovo. Spesso capita di rimanere senza parole e non sapere come rispondere… Per evitare di correre a cercare le risposte sul vocabolario o su internet, potresti rispondere dicendo quello che sai in base all’età del tuo bambino. Se è ancora troppo piccolo per certe “rivelazioni” o la domanda è troppo delicata, meglio rispondere in modo scherzoso, altrimenti una verità un po’ addolcita è sempre una buona soluzione. Usa poi la fantasia, non tanto per raccontare una bugia al tuo bambino ma per adottare il suo codice e scatenare la sua immaginazione: “Mamma ma il vento può scendere le scale?” “Scendere le scale?! Il vento corre, fa le capriole, accarezza, passa sotto le porte e perfino nei buchini del tuo naso e nella tua bocca! Può scendere le scale anche a tre gradini alla volta!”.