Tu chiamale, se vuoi emozioni! Le emozioni sono il punto d’incontro tra il tuo corpo e la tua mente: interesse, eccitazione, gioia, coinvolgimento, godimento, sorpresa, allarme, paura, imbarazzo, timidezza, rimorso. Quando sei in attesa del tuo piccolo sei particolarmente sensibile e la tua emotività potrebbe influire sul tuo comportamento, sulle tue reazioni. È l’amigdala (la parte del cervello che gestisce le emozioni, posta sopra il tronco cerebrale) che in questi mesi si darà da fare per farti commuovere di fronte ad un paio di scarpine o ascoltando una canzone, ti farà venire strane voglie di gelato in mezzo alla notte…
Ogni emozione che provi viene vissuta anche da lui. Se si sentirà accudito e amato durante la gravidanza – puoi parlargli, anche leggergli le prime favole, accarezzarlo, portarlo a spasso e farlo ballare… – inizierà già a vivere il vostro ambiente esterno. Il tuo piccolo riconosce perfettamente la tua voce (la sua corteccia cerebrale temporale è già attiva alla 13a settimana di gestazione) e il suo battito cardiaco si fa più veloce, accelerato in presenza di rumori esterni piacevoli o spiacevoli.
Oggi la scienza apre sempre di più la sua finestra sulla bellezza e sullo spettacolo della vita prenatale per anni così nascosto nel mistero del buio della pancia della mamma. Grazie alla scienza sappiamo che il microscopico esserino che è dentro di te è un bambino che cresce nei nove mesi e reagisce, ricorda, impara proprio come un bambino appena nato.
La sua personalità inizia a strutturarsi fin dai primi mesi di gravidanza, durante le prime esperienze di relazione con te e il suo papà. Un ambiente sereno, si sa, fa un bimbo sereno, coinvolto nel vostro mondo affettivo: via libera allora a tutte le emozioni positive.
Certo, potrà non sorridere se tu avrai qualche momento di tristezza, ma non ti devi preoccupare, lui nel tuo pancione vive il presente e dimentica istantaneamente, non appena torna il sereno.